Sono queste alcune delle caratteristiche dell’assistenza sanitaria aziendale che un employer dovrà garantire nel 2023 per mantenere competitività, reputazione e attrattività.
Riportiamo una sintesi della survey che Mercer Marsh Benefit ha effettuato a livello globale coinvolgendo 226 assicuratori in 56 paesi e che fornisce una prima risposta a queste domande:
- Quale il trend complessivo che caratterizzerà il 2023?
- Covid-19: influisce ancora sulle cause di malattia?
- Stato dei piani sanitari? sono al passo con l’evoluzione della cultura e della società?
- Grandi aziende e Pmi: sono allineate nell’affrontare i nuovi bisogni dei dipendenti o persistono differenze sostanziali?
- Controllo e monitoraggio sull’andamento dei costi: quali azioni per una maggiore efficienza?
Ecco – con alcune nostre riflessioni – le 5 tendenze chiave che consentono di anticipare i contorni di quella che dovrebbe essere la strategia dell’Assistenza Sanitaria fornita dai datori di lavoro con i loro Piani Sanitari.
I costi per le prestazioni sanitarie sono in salita e sono tornati ai livelli pre – Covid, ma l’offerta va comunque migliorata
Nonostante siano previsti aumenti a due cifre, il 68% delle compagnie assicurative si aspetta che le aziende diano la priorità ad un miglioramento complessivo dell’offerta ai loro dipendenti.
Le principali cause degli aumenti sono l’aumento dei costi delle cure mediche, il loro maggiore utilizzo (dopo il rallentamento durante la pandemia) e l’impatto delle diagnosi tardive su situazioni di malattia in fase avanzata (che in genere richiede cure più costose).
C’è poi il dato dell’inflazione che si presenta come fattore chiave nei criteri di pianificazione per il 2023.
E non va dimenticato che l’impennata dei tassi di inflazione colpisce soprattutto i lavoratori a bassa retribuzione.
I datori di lavoro dovrebbero quindi pianificare i programmi di Employee Benefit per il 2023 anche considerando questa variabile in una logica di “inversione della piramide” per estendere i programmi sanitari ad una popolazione più ampia e non solo alle fasce apicali dell’organizzazione.
Il Covid continua ad avere ripercussioni importanti sulle tipologie di sinistri. L’importanza della comunicazione sul valore della prevenzione
Le Compagnie segnalano un aumento delle diagnosi di malattia in “fase avanzata” a causa di cure differite: è questa la principale conseguenza della pandemia che ha comportato l’interruzione delle visite mediche e del trattamento di molte situazioni con impatto sia sul volume che sui costi dei sinistri nel 2022. A livello globale, più di tre assicuratori su cinque (61%) affermano che le tipologie di sinistro sono cambiate nel 2022 e il 55% riferiscono di aver visto più diagnosi di malattie in fase avanzata. A livello globale, gli assicuratori hanno segnalato il cancro come la causa principale dei costi dei sinistri nel 2021. Il cancro è stata anche una delle tre cause più frequenti di sinistri. Poiché i servizi medici tornano alla normalità in molti Paesi, i datori di lavoro dovrebbero prendere in considerazione la promozione dell’importanza della diagnosi precoce e degli screening regolari, in particolare per il cancro.
I PIANI SANITARI COMINCIANO AD ESSERE PIU’ INNOVATIVI, RISPONDENTI ALLE ESIGENZE EMERGENTI, MAGGIORMENTE INCLUSIVI E ATTENTI ALLA “SOSTENIBILITA’ SANITARIA”
Lo stimolo a modernizzare e rendere più aderenti alla società i piani sanitari è forse l’aspetto “positivo” che possiamo attribuire alla pandemia da Covid. Si veda la diffusione dei nuovi strumenti e servizi digitali che supportano il benessere e la diagnostica. In particolare, le soluzioni di telemedicina, come le chat video con i medici, sono diventati una parte essenziale delle offerte di molti assicuratori.
Al fine di rendere le coperture più in linea con le politiche D&I, un assicuratore su due ha cambiato o prevede di cambiare i requisiti di accesso e le spese ammissibili.
Anche se con alcune differenze, permangono ritardi in materia di sostenibilità sanitaria. Non tutte le compagnie di assicurazione sono allo stesso livello in termini di modifiche alle loro policy, operations e atteggiamenti culturali sul lavoro.
Fattori sociali, come i costi giornalieri aggiuntivi associati ai trattamenti sanitari, possono avere un significativo impatto materiale sugli individui. La maggior parte degli assicuratori non sta prendendo in considerazione eventuali modifiche alle politiche che potrebbero aiutare la sostenibilità delle cure, come per esempio includere costi di alloggio, trasporto e cibo nella gestione dei casi o nei pacchetti di riabilitazione, o benefit di viaggio che potrebbero migliorare il benessere complessivo dei richiedenti o l’accesso alle cure.
E ancora emerge il concetto: “flip the pyramid”! I datori di lavoro dovrebbero considerare se i loro programmi soddisfino le esigenze dell’intera forza lavoro e se tengano in considerazione le esigenze dei lavoratori meno pagati.
Il benessere psicologico sempre di più elemento chiave nell’offerta dei piani sanitari
Si riduce la percentuale degli assicuratori, il 16%, che dichiara di non fornire piani che coprano i servizi di “mental health” (erano il 26% nel 2022). Nel 2021, le condizioni di salute mentale sono state una delle prime cinque cause di costi dei sinistri in Europa. Il Benessere Psicologico è già stato identificato come uno dei primi cinque problemi in qualsiasi Paese. Tuttavia, nonostante i progressi fatti, molti piani continuano a escludere l’assistenza sanitaria relativa alla “mental health” o fornire solo una copertura minima.
I datori di lavoro dovrebbero colmare il divario fornendo accesso sessioni di consulenza psicologica, per assicurarsi che soddisfino le esigenze dei dipendenti e delle persone a loro carico. In questo ambito il divario fra PMI e Grandi Aziende è ancora molto elevato, anche se la sensibilità fra gli imprenditori medio piccoli, su questo punto, è in crescita. Inoltre, più che focalizzarsi sui meri rimborsi delle prestazioni, i piani aziendali dovrebbero avere un orizzonte di più ampio respiro, con un focus sui percorsi finalizzati al well being: il concetto di benessere non è un fatto puntuale, ma si sviluppa in un continuum.
Più rigore e controllo nella gestione dei piani sanitari
Sebbene le tendenze mediche previste per il 2023 siano vicine ai livelli del 2022, vi è una notevole incertezza su ciò che riserva il futuro.
In Asia, per esempio, un assicuratore su cinque sta adeguando i premi del proprio piano sanitario in base allo stato di vaccinazione COVID-19 di un individuo.
Circa la metà degli assicuratori a livello globale non ha adeguato automaticamente franchigie e partecipazioni ai costi in linea con l’inflazione e non ha intenzione di farlo al momento.
Pertanto, è importante che i datori di lavoro lavorino in modo proattivo con i propri consulenti per garantire che alcune caratteristiche di progettazione dei piani siano mantenute in linea con l’inflazione. I gestori dei benefit devono sviluppare strategie più solide. Dovrebbero anche prepararsi per sfide più complesse di sottoscrizione e progettazione dei piani.
- Lo staff “Sviluppo Associativo” di ASSIDIM fornisce alle aziende un supporto gratuito e qualificato per identificare le soluzioni più adeguate, personalizzate e sostenibili nella progettazione di Piano Sanitari e di Protezione. Contatta sviluppoassociativo@assidim.it
Per chi desidera approfondire è disponibile il report completo
A cura di Antonio Corrias
ASSIDIM
Marketing Comunicazione Sviluppo Associativo