Fattori soft con impatto sulla business continuity
Si parla sempre più frequentemente di Salute Mentale (Mental Health) e della sua importanza per la salute dei lavoratori. Chiediamo ad Antonio Corrias, Sviluppo Associativo ASSIDIM, Cassa di Assistenza da 40 anni operante nel settore della sanità integrativa, come si stanno configurando i nuovi equilibri azienda-dipendente dopo il trauma della pandemia e del lavoro intermittente.
Intervista ad Antonio Corrias
“Salute e serenità degli imprenditori e dei loro collaboratori equivalgono a più produttività, motivazione e fedeltà all’azienda” sottolinea subito Antonio Corrias “Il lavoro diviene più stabile e performante e si valorizzano le competenze qualificate e difficili da reperire, senza perdere risorse preziose e competenti”.
Occorre un impegno particolare da parte delle aziende per creare questo clima positivo?
“Queste misure non sono riservate alle grandi imprese, che già sono attentissime a questi aspetti e li inseriscono nei loro piani welfare. Ma le aziende che risentono maggiormente in termini di performance di business sono proprio le PMI, meno preparate a sviluppare nuove sensibilità che il cosiddetto “New Normal” ha imposto allo stile di vita e lavoro di tutti. Alcune soluzioni di welfare hanno un impatto significativo su brand e reputazione aziendale, ad esempio l’Employer Branding”.
Che tema sta diventando di maggior interesse oggi?
“Oggi vorrei dare visibilità ad un tema essenziale che impatta sulla serenità operativa e quindi genera fortissime conseguenze su qualità del lavoro, serenità operativa, qualità della prestazione. Parliamo dei lavoratori che devono prendersi cura dei loro cari, anziani e fragili: i “Caregivers”, coloro cioè che sono i familiari assistenti, che aiutano quotidianamente un proprio congiunto non autosufficiente con problematiche dovute ad anzianità, disabilità e patologie. A questa categoria occorre fornire adeguato sostegno proprio perché nei prossimi anni crescerà dell’85%, a causa del progressivo invecchiamento demografico”.
Come si muovono gli amministratori pubblici?
“In Italia la regione Emilia-Romagna è stata la prima a dotarsi di una legge regionale (“Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare”, e addirittura ha istituto la “Giornata del caregiver” ogni ultimo sabato di maggio). I primi riferimenti a questa figura, per chi volesse approfondire, si trovano nella L. del 27 dicembre 2017 n.205”.
Ci sono dei dati che diano un’idea della dimensione del fenomeno?
“Un’interessante survey realizzata da uno dei partner di ASSIDIM, Europ Assistance, sottolinea che una grande parte di lavoratori attivi si dedicano quotidianamente ad attività che assorbono tantissime energie fisiche e soprattutto mentali: monitoraggio costante e visite quotidiane, sollecitare e ricordare l’assunzione di medicine, accompagnare dal medico o in ambulatori, ricercare di personale di sostegno (badanti) affidabili e competenti, verificare presso gli Enti Assistenziali (INPS…) la possibilità di ottenere sostegni economici ad integrazione delle pensioni dei familiari anziani. Insomma, una miriade di problemi pratici che sono aggravati da un forte pathos emotivo. Va da sé che diviene più chiaro il pesantissimo “rebound” che provocano sulla Salute Emotiva e Serenità dei Caregiver, in maggioranza donne, che vedono spesso praticamente raddoppiato il carico operativo delle attività giornaliere, dovendo conciliare Vita e Lavoro”.
Mi sembra proprio che il carico, sia fisico, sia emotivo, finisca per il singolo a diventare eccessivo
“A questo punto diviene chiaro il “corto circuito” che si crea nelle persone e l’impatto sul business: emergenze familiari da gestire + ansia e preoccupazioni per i propri cari + surplus di attività ed incombenze penose = distrazione, meno focus su attività professionali, assenze non pianificate. Diventa prezioso per le PMI dotarsi di soluzioni di welfare per questo tipo di situazioni. Devono però essere soluzioni accessibili economicamente e quindi sostenibili per i nostri imprenditori ed imprenditrici, così da liberare più energie produttive garantendo ai lavoratori una “serenità sostenibile”.
Ci può fare qualche esempio?
“Un esempio concreto è offerto dai Servizi che ASSIDIM garantisce ai propri beneficiari con coperture sanitarie o che hanno adottato ASSIDIM CARD (oltre 34.000 lavoratori in più di 1.200 aziende). A loro disposizione l’innovativa Suite di Supporto e Orientamento: SENIOR ASSISTANCE, compresa nei servizi offerti dalla CARD.. Un servizio che mette a disposizione un Care Manager, un professionista qualificato e competente che effettua un vero e proprio assesment della situazione che coinvolge il familiare del lavoratore. Il check up coinvolge a 360° gli aspetti personali, logistici (la situazione degli spazi in cui vive l’anziano-fragile), la documentazione “amministrativa” e molto altro”.
In pratica come si svolge il servizio?
“Viene rilasciato dal Care Manager un Piano di Cura Personalizzato che fornisce anche preziose indicazioni sui sistemi welfare locali, su dove trovare ausili e presidi medici, Servizi Socio Sanitari ed eventuali risorse economiche che il SSN mette a disposizione, ma che richiedono complesse istruttorie. Naturalmente è offerta anche la Digital Health che permette tramite la APP ASSIDIM MYCLINIC l’accesso alla Centrale Medica H24 7/7 e Video-Consulto e Soccorso Immediato con invio ambulanza. E prevede anche un prezioso e confidenziale Desk per Supporto Psicologico ed Ascolto”.
Possiamo parlare di business continuity?
“Sì, è proprio così che la business continuity delle PMI può trovare una risposta concreta, sostenibile, innovativa, con standard di eccellenza che fino a poco tempo fa erano riservati solo a grandi aziende. Questo è il valore che una realtà non profit come ASSIDIM offre ai suoi beneficiari, un mix di innovazione e sostenibilità che è frutto di una costante attività di ricerca e sviluppo per rendere più diffusa la consapevolezza di quanto la Salute e la Protezione siano colonne portanti per la crescita della nostra economia”.
A cura di Antonio Corrias
Ringraziamo Paolo Brambilla per l’intervista