Può sembrare un paradosso ma in questo momento storico, in cui il nostro Servizio Sanitario Nazionale (SSN) è in grande difficoltà, diventa ancora più importante che ciascun individuo metta in campo tutti gli sforzi possibili per garantirsi una salute sostenibile.
Per fare ciò, come più volte ribadito su questo blog, è necessario partire da stili di vita virtuosi basati sul cambiamento di eventuali comportamenti non adeguati.
Andiamo per ordine.
Conosciamo bene la situazione del SSN caratterizzata ormai da grandi criticità sia nella medicina territoriale che in quella ospedaliera. Anche quando abbiamo la fortuna di trovare un medico competente che decide di prendersi in carico il nostro problema di salute e vuole capirne le cause e come affrontarlo, ci scontriamo con liste d’attesa molto lunghe che possono essere però decisamente accorciate finanziando la prestazione di tasca nostra o grazie al nostro fondo di assistenza sanitaria integrativa.
Non parliamo poi dell’angoscia che viviamo nel momento in cui dobbiamo recarci ad un pronto soccorso, anche solo per accompagnare un familiare. Dopo le forche caudine del triage, dove per assurdo siamo portati a sperare che il colore estratto dall’infermiere di turno ci dia un pass per una pronta gestione del nostro problema, veniamo abbandonati in una sala d’attesa o barellati sperando di non finire nelle mani del “gettonista” di turno che magari si è sempre e solo occupato di trattamenti estetici senza aver mai maturato esperienza in una struttura sanitaria di un certo livello.
Si potrebbero fare altri esempi ma non si vuole infierire; basti guardare al costante definanziamento pubblico negli anni e l’incidenza decrescente della spesa sanitaria rispetto al PIL.
Facile pensare che una delle soluzioni per garantire un sistema più sostenibile possa essere la prevenzione ma, anche in questo caso, le risorse dedicate sono decisamente scarse nel confronto con quelle di altri paesi europei così come le campagne vaccinali, a parte quella Covid, stentano a decollare.
La ricerca scientifica ci conforta con migliaia di studi, uno condotto anche da ASSIDIM che sarà riproposto ad inizio 2024, dimostrando come comportamenti poco virtuosi siano correlati a patologie che possono anche portare alla cronicità o a malattie gravi.
Agire sulle nostre abitudini e comportamenti in materia di alimentazione, esercizio fisico, sonno, uso di sostanze alcoliche, fumo, gestione dello stress, può garantirci una salute sostenibile riducendo i rischi di malattia e di dover accedere a prestazioni sanitarie.
È un percorso che richiede sforzi e sacrifici la cui conoscenza deve cominciare fin dalla scuola per poi proseguire nell’ambiente di lavoro.
Può basarsi su campagne di comunicazione e di educazione ma soprattutto su percorsi personalizzati da monitorare costantemente.
Ma i benefici sono tanti e dimostrati per noi stessi, per le nostre famiglie, per la collettività richiamata dall’articolo 32 della Costituzione e per le stesse aziende in cui operiamo.
A cura di Marcello Marchese
Presidente ASSIDIM