La sostenibilità del Sistema Sanitario Nazionale (SSN) italiano è messa a dura prova da vari fattori, tra cui l’eccesso di cure. L’iper-medicalizzazione, ovvero l’uso eccessivo e non sempre necessario di interventi medici, rappresenta una delle principali sfide. Questo fenomeno non solo contribuisce ad aumentare i costi sanitari, ma può anche avere implicazioni negative sulla salute dei pazienti.
L’Iper-medicalizzazione: Una Panoramica
L’iper-medicalizzazione si manifesta in molte aree della salute, con implicazioni significative sia in termini di costi che di esiti sanitari. Ecco alcuni esempi rilevanti:
R Gravidanza e Parto: L’iper-medicalizzazione è particolarmente evidente nella gestione della gravidanza e del parto.
- Ecografie: L’ISTAT ha rilevato che il numero di ecografie durante la gravidanza in Italia è spesso superiore a quello raccomandato dalle linee guida. Nel 2013, l’80,3% delle donne italiane ha effettuato più di tre ecografie durante la gravidanza, con un aumento significativo delle donne che ne hanno fatte sette o più, passando dal 23,8% nel 2000 al 37,6% nel 2013. Questo trend evidenzia l’ipermedicalizzazione durante la gravidanza e il parto.I dati più recenti confermano che il numero di ecografie effettuate durante la gravidanza continua a superare le raccomandazioni delle linee guida. Secondo l’OMS, si suggerisce generalmente un’ecografia tra le 11 e le 14 settimane e una seconda tra le 18 e le 20 settimane. Tuttavia, molte donne italiane effettuano ecografie più frequenti, specialmente se la gravidanza è considerata ad alto rischio o se sono presenti condizioni di salute specifiche che richiedono un monitoraggio più stretto (World Health Organization (WHO).Nel 2022, è stato osservato che la pratica di effettuare più di tre ecografie durante la gravidanza rimane comune, con molte donne che superano il numero raccomandato. Questa tendenza riflette un fenomeno di ipermedicalizzazione, dove l’uso delle ecografie è più frequente rispetto ad altri paesi europei (WHO).
- Tassi di Cesarei: In Italia, il ricorso ai parti cesarei rimane elevato rispetto alla media europea, nonostante le raccomandazioni per ridurne l’uso non necessario. Questa è un’altra tendenza all’ipermedicalizzazione del parto.
- Interventi Medici: La gravidanza è la prima causa di ricovero ospedaliero e, anche quando fisiologica, spesso comporta un alto numero di interventi medici non sempre necessari.
- Allattamento: I dati indicano un aumento della durata media dell’allattamento al seno, ma persistono differenze significative tra le varie regioni italiane, con alcune aree che mostrano tassi di allattamento molto bassi. Questo delta potrebbe riflettere differenze nell’educazione sanitaria.
Natalità e Fecondità in Italia sono caratterizzate dal declino delle nascite, che continua, con un nuovo record negativo nel 2022. Questa tendenza è stata accentuata dalla pandemia di COVID-19, che ha avuto un impatto significativo sulla demografia (Istat).
- Uso di Antibiotici: L’eccessivo uso di antibiotici per infezioni minori o virali può contribuire all’aumento delle resistenze antibiotiche. Dati dell’Istituto Superiore di Sanità mostrano una resistenza superiore al 30% per alcuni antibiotici tra il 2012 e il 2016.
- Procedure Cardiache: Procedure come “stent” e bypass possono essere eseguite anche quando non strettamente necessarie, aumentando i costi e i rischi senza migliorare significativamente i risultati di salute.
- Screening e Diagnostica: L’abuso di esami diagnostici, come risonanze magnetiche e TAC, può portare a trattamenti inutili e aumentare i costi senza migliorare significativamente la prognosi dei pazienti.
- Supplementi Vitaminici e Integratori: L’uso eccessivo di vitamine e integratori senza reale necessità medica può essere inutile e costoso, offrendo pochi benefici rispetto a una dieta equilibrata.
- Trattamenti per il Dolore Cronico: L’uso prolungato di analgesici, inclusi gli oppioidi, per il trattamento del dolore cronico può portare a dipendenza e altri problemi di salute senza affrontare adeguatamente la causa sottostante del dolore.
Questi dati sottolineano l’importanza di un approccio integrato alla salute, che combini una regolamentazione migliorata con un’enfasi sulla prevenzione e l’educazione sanitaria, per contrastare l’ipermedicalizzazione e promuovere scelte informate e consapevoli tra i pazienti.
Implicazioni Economiche e sulla Salute
L’iper-medicalizzazione ha quindi implicazioni economiche molto significative per il SSN.
Procedure e trattamenti non necessari aumentano i costi sanitari e possono anche generare stress inutile per i pazienti. Un approccio più equilibrato e centrato sul paziente è essenziale per garantire la sostenibilità del SSN.
Una evidenza, questa confermata anche da uno studio dell’Università dell’Oregon, USA (su quasi 400 pratiche mediche prese a campione) considerate “Medical Reversals”, che hanno evidenziato di non aver portato benefici rispetto alle evidenze precedenti.
NOTA: Il termine “Medical Reversals” si riferisce a situazioni in cui una pratica medica, trattamento o procedura che è stata precedentemente adottata sulla base di studi e ricerche, viene successivamente dimostrata inefficace o addirittura dannosa attraverso nuove e più rigorose evidenze scientifiche. In altre parole, è un’inversione del consenso medico che rivede pratiche precedentemente considerate standard.
La Mission di ASSIDIM
ASSIDIM si impegna a promuovere l’alfabetizzazione sanitaria e organizzare iniziative su stili di vita sani per evitare cure inutili, migliorando così la sostenibilità del SSN.
ASSIDIM mira a educare i suoi beneficiari a prendere decisioni informate sulla propria salute e sostiene la necessità di adottare un approccio integrato che includa regolamentazione, prevenzione ed educazione sanitaria, contribuendo così ad avere più consapevolezza sulle conseguenze che genera il fenomeno dell’iper-medicalizzazione.
Statistiche
Per visualizzare l’entità del fenomeno dell’ipermedicalizzazione, ecco alcune rappresentazioni grafiche basate sui dati.
Distribuzione dell’uso di antibiotici:
Necessario: 40% Eccessivo: 60% |
Procedure cardiache:
Necessario: 50% Eccessivo: 50% |
Screening e diagnostica:
Necessario: 30% Eccessivo: 70% |
Supplementi vitaminici e integratori:
Necessario: 20% Eccessivo: 80% |
Trattamenti per il dolore cronico:
Necessario: 35% Eccessivo: 65% |
Ecografie in gravidanza (più di 3):
80.3% |
Ecografie in gravidanza (più di 7):
37.6% |
Visite di controllo in gravidanza (più di 4):
87.3% |
Grafici
I grafici di seguito riportati rappresentano emblematicamente i dati sull’iper-medicalizzazione nei vari settori della salute. In rosso le percentuali che rappresentano gli eccessi.
Fonti
- L’iper-medicalizzazione della gravidanza, del parto e della maternità: https://www.dimensioneinfermiere.it/iper-medicalizzazione-della-gravidanza/
- Come l’ipermedicalizzazione fa male alla salute: https://www.informasalus.it/it/articoli/ipermedicalizzazione-fa-male-salute.php
- Ipermedicalizzazione: La medicina ha fatto così tanti progressi che ormai nessuno più è sano · C.Li.Va – Toscana: https://www.clivatoscana.com/2020/02/12/ipermedicalizzazione_ormai_nessuno_piu_sano/
- Technology Forum | The European House – Ambrosetti:
- L’antibiotico resistenza: una seria minaccia per la salute pubblica:https://lnkd.in/dWbuYBUM
A cura di Antonio Corrias
Sviluppo Associativo, Comunicazione e Marketing ASSIDIM