Con l’arrivo dell’autunno, quest’anno prematuro e in controtendenza rispetto agli ultimi anni, e con i primi freddi che portano con sé le prime influenze, i vaccini antinfluenzali e stagionali tornano a essere al centro dell’attenzione. Ma qual è l’effettiva utilità di questi vaccini? E perché dovremmo considerarli una parte fondamentale del nostro benessere?
Tra le tante fonti e articoli utili ad informarsi sul tema, c’è l’articolo di Welfare Nest: https://welfarenest.it/2024/09/26/autunno-priorita-alla-prevenzione-vaccinale-di-fragili-e-anziani/, in cui si sottolinea che aderire alle campagne di vaccinazioni stagionali, possa fare la differenza per la salute nostra, ma soprattutto delle persone a noi vicine, anziane e con fragilità.
Cosa sono i vaccini antinfluenzali e stagionali?
Il vaccino antinfluenzale viene aggiornato ogni anno per proteggere contro i ceppi più comuni del virus influenzale. Altri vaccini stagionali, come quello contro lo pneumococco, proteggono da infezioni respiratorie che si manifestano con maggiore frequenza in determinati periodi dell’anno. Questi vaccini aiutano il sistema immunitario a sviluppare gli anticorpi necessari per combattere il virus prima che esso causi sintomi gravi.
Perché sono importanti?
L’influenza è spesso vista come una malattia banale, ma può avere complicazioni serie, specialmente nei bambini, negli anziani e nelle persone con condizioni di salute preesistenti. Secondo i Centers for Disease Control and Prevention (CDC), ogni anno l’influenza stagionale causa tra 9 e 45 milioni di casi solo negli Stati Uniti, con un numero compreso tra 12.000 e 61.000 decessi legati alle complicazioni dell’influenza. Ridurre questo impatto è fondamentale, e i vaccini rappresentano il mezzo più efficace per farlo.
I vaccini antinfluenzali non garantiscono una protezione al 100%, ma possono ridurre il rischio di malattia del 40-60% nei periodi in cui i ceppi del vaccino corrispondono a quelli circolanti. Inoltre, anche se una persona vaccinata contrae l’influenza, è probabile che manifesti sintomi più lievi e riduca le probabilità di sviluppare complicazioni gravi.
Chi dovrebbe vaccinarsi?
La vaccinazione antinfluenzale è raccomandata a tutti, ma è particolarmente consigliata per alcune categorie di persone, come:
- Anziani (oltre i 65 anni)
- Bambini (6 mesi – 5 anni)
- Persone con malattie croniche (diabete, malattie cardiache, respiratorie)
- Donne in gravidanza
- Operatori sanitari
Proteggersi dall’influenza significa anche proteggere gli altri. Vaccinarsi riduce la diffusione del virus, aiutando a proteggere le persone che non possono vaccinarsi, come coloro con allergie gravi o problemi di salute particolari.
Come funzionano i vaccini?
I vaccini funzionano insegnando al sistema immunitario a riconoscere e combattere il virus. Sono composti da versioni inattivate o attenuate del virus, che stimolano una risposta immunitaria senza causare la malattia. Questo processo permette al corpo di “ricordare” il virus, così da essere pronto a contrastarlo in caso di esposizione reale.
Inoltre, i vaccini influenzali sono costantemente monitorati e aggiornati per garantire la massima efficacia possibile. Questo lavoro è svolto ogni anno da organizzazioni internazionali come l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), che studia i ceppi virali in circolazione e raccomanda la composizione dei vaccini.
In conclusione
Vaccinarsi non è solo una scelta personale, ma un gesto di responsabilità verso la propria comunità. I vaccini antinfluenzali e stagionali non eliminano il rischio di ammalarsi completamente, ma lo riducono notevolmente, limitando anche la diffusione del virus. Prendersi cura della propria salute è anche prendersi cura del benessere di chi ci sta intorno.
Lisa Antonutti
Centro Studi ASSIDIM