Milano, una delle città più dinamiche e vivaci d’Italia, è anche tristemente nota per il suo elevato livello di inquinamento atmosferico. Ogni inverno, il cielo si riempie di una foschia opaca, e le centraline registrano valori di PM2.5 e PM10[1] ben al di sopra dei limiti raccomandati dall’OMS. Vivendo qui, è difficile ignorare il peso che questa condizione può avere sulla salute, non solo fisica ma anche mentale. Proprio da questa consapevolezza nasce la volontà di esplorare un legame che negli ultimi anni è diventato sempre più evidente: quello tra inquinamento atmosferico e demenza. Vi pare un collegamento forzato? Gli ultimi studi dicono di no, anzi.
L’inquinamento atmosferico non è solo una minaccia per i polmoni e il cuore, ma anche per il cervello. Negli ultimi anni, numerosi studi hanno indagato la correlazione tra esposizione a inquinanti ambientali e un aumento del rischio di sviluppare demenza. Sebbene la ricerca sia ancora in corso, le evidenze raccolte finora sono allarmanti e sottolineano l’importanza di politiche ambientali più rigorose.
Le evidenze scientifiche
Un rapporto pubblicato nel 2022 dall’Alzheimer’s Association ha rivelato che vivere in aree con alti livelli di inquinamento atmosferico, in particolare di polveri sottili (PM2.5), può aumentare il rischio di declino cognitivo del 10-15%. Questo rischio è particolarmente elevato tra gli anziani che vivono in città densamente popolate.
Uno studio del Lancet Commission on Dementia Prevention del 2020 ha aggiunto l’inquinamento atmosferico alla lista dei fattori di rischio modificabili per la demenza, sottolineando che le persone esposte per lungo tempo a inquinanti atmosferici hanno una maggiore probabilità di sviluppare malattie neurodegenerative.
Inoltre, una ricerca condotta dall’Università della California ha esaminato i dati di oltre 2.000 persone anziane e ha scoperto che chi era stato esposto a livelli elevati di PM2.5 e ozono mostrava una maggiore riduzione delle capacità cognitive nel tempo rispetto a chi viveva in aree meno inquinate.
Come l’inquinamento colpisce il cervello?
Gli scienziati ipotizzano che le polveri sottili e altri inquinanti atmosferici possano attraversare la barriera emato-encefalica, una sorta di filtro che protegge il cervello dalle sostanze nocive presenti nel sangue. Una volta entrati nel cervello, questi inquinanti possono causare infiammazioni, stress ossidativo e danni neuronali, fattori associati all’Alzheimer e ad altre forme di demenza.
Inoltre, l’inquinamento atmosferico può ridurre la qualità del sonno, aumentare il rischio di malattie cardiovascolari e contribuire a condizioni come l’ipertensione e il diabete, tutti fattori che a loro volta sono collegati al declino cognitivo.
Dati specifici e impatto globale
- Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità), il 99% della popolazione mondiale respira aria che supera i limiti di qualità raccomandati.
- Un rapporto del 2023 dell’European Environment Agency (EEA) ha stimato che circa 400.000 morti premature in Europa ogni anno siano attribuibili all’inquinamento atmosferico, e molte di queste sono legate a malattie neurodegenerative.
- In Italia, uno studio del CNR ha evidenziato che vivere nelle città della Pianura Padana, dove si registrano livelli particolarmente elevati di inquinamento, può aumentare significativamente il rischio di sviluppare demenza rispetto alle aree rurali.
Cosa si può fare?
La prevenzione passa attraverso azioni a livello personale e collettivo:
- Politiche pubbliche: Ridurre l’inquinamento atmosferico attraverso l’adozione di energie rinnovabili, il miglioramento del trasporto pubblico e la regolamentazione delle emissioni industriali.
- Consapevolezza individuale: Evitare l’esercizio fisico all’aperto nelle giornate con alti livelli di smog e utilizzare purificatori d’aria domestici.
- Ricerca e innovazione: Investire in studi che approfondiscano il legame tra inquinamento e demenza per identificare strategie di mitigazione più efficaci.
Conclusione
La correlazione tra inquinamento atmosferico e demenza sottolinea quanto l’ambiente in cui viviamo possa influenzare la nostra salute mentale e cognitiva. La lotta contro l’inquinamento non è solo una questione di qualità dell’aria, ma una sfida globale per proteggere il futuro della salute umana. Continuare a informarsi e spingere per cambiamenti strutturali è fondamentale per costruire una società più sana e consapevole.
[1] Cosa misura PM2.5?
- Concentrazione nell’aria: Solitamente espressa in microgrammi per metro cubo d’aria (µg/m³).
- Livello di inquinamento atmosferico: È uno degli indicatori più utilizzati per valutare la qualità dell’aria e i rischi per la salute
LISA ANTONUTTI
Centro Studi ASSIDIM