A grande richiesta dopo il successo della scorsa edizione, tornano gli Edu Webinar ASSIDIM con un nuovo format più interattivo.
Veri e propri live talk con esperti del settore per approfondire gli elementi fondamentali degli Employee Benefits e stimolare le aziende a realizzare programmi di welfare massimizzando i benefici per loro stesse e i loro collaboratori.
Al momento gli appuntamenti in programma sono tre, di cui il primo si è svolto lo scorso 29 marzo con la partecipazione dell’Avvocato Rendina dello Studio Legale Candian.
Ad introdurlo è stato il Presidente di ASSIDIM, Marcello Marchese, che ha presentato lo stato dell’arte del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) e dei principali enti previdenziali.
Negli ultimi anni – ha evidenziato Marchese – la spesa pubblica non è cresciuta in modo proporzionale rispetto all’aumento dei fabbisogni spingendo i cittadini a cercare risposte altrove, con la conseguente lievitazione della spesa sostenuta direttamente dalle famiglie che ha oggi sfondato il muro dei 40 miliardi (Fonte: 18 Rapporto Crea Sanità).
Allo scenario preoccupante del SSN che, da qui ai prossimi anni, affronterà la delicata sfida della sostenibilità, si aggiungono le insufficienti tutele da parte di INPS e INAIL per i cosiddetti rischi biometrici, ovvero la morte, la non autosufficienza e l’invalidità da malattia o infortunio.
I Contratti Collettivi Nazionali (CCNL) forniscono ormai prestazioni di assistenza sanitaria a tutte le categorie professionali ma non altrettanto può dirsi – salvo alcune eccezioni – per la protezione dai succitati rischi (morte, non autosufficienza e invalidità) limitata, al momento, alle figure apicali.
Proprio su questo tema, il Presidente Marchese ha voluto stimolare le aziende partecipanti a rispondere a un sondaggio finalizzato a conoscere il livello delle coperture da loro offerte ai loro collaboratori, dirigenti esclusi.
Ed è emerso che circa il 60% delle aziende già prevede per i propri collaboratori forme di assistenza sanitaria integrativa e tutele in caso di morte e invalidità da malattia o infortunio.
La parola è poi passata all’ospite del talk, Loredana Rendina, che ha illustrato la cornice normativa nella quale operano gli enti di sanità integrativa: i fondi sanitari integrativi, le casse di assistenza e le società di mutuo soccorso.
I primi in particolare sono disciplinati dal Decreto Legislativo n. 502/92 che ha introdotto la tipologia dei fondi “doc”, ovvero quelli totalmente integrativi al SSN ed iscritti alla sezione “A” dell’Anagrafe dei Fondi Sanitari.
Le casse di assistenza, invece, che rappresentano la quasi totalità degli enti iscritti alla sezione “B” dell’Anagrafe dei Fondi, trovano il loro fondamento giuridico nell’art. 51 comma 2 lett. a) del TUIR e possono svolgere anche un ruolo “sostitutivo” rispetto alle prestazioni erogate dal SSN.
Infine, le società di mutuo soccorso, disciplinate dalla legge n. 3818/1886 modificata nel 2012 con il DL 179/2012 e che, dal 2017, rientrano nel novero degli Enti del Terzo Settore (ETS), sono costitute da soci che possono essere solo persone fisiche.
Il corollario è che alle casse di assistenza, a differenza dei fondi sanitari integrativi, è data la possibilità di erogare prestazioni anche ricomprese nei LEA; per questo motivo, esse possono essere considerate lo strumento più adatto per le aziende che intendono costruire piani assistenziali effettivamente allineati ai bisogni delle persone che, oggi più che mai, vivono l’incubo delle liste d’attesa infinite.
Dopo l’inquadramento normativo dei principali enti di sanità integrativa, la conversazione molto dinamica tra Marchese e Rendina si è focalizzata sulle peculiarità delle casse di assistenza: in particolare, la governance, l’organizzazione e la compliance.
Si tratta molto spesso infatti di associazioni no profit – riconosciute o meno – dotate di persone e organizzazione proprie, con uno Statuto, un Regolamento e altri documenti che esprimono i principi fondamentali dell’associazione come, per esempio, il Codice Etico e la Carta dei Valori.
Inoltre, grazie all’approccio mutualistico e al trattamento fiscale dei contributi versati alle casse di assistenza sanitaria che, richiamando il già citato art. 51 comma 2 lett. a) del TUIR, non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore dipendente fino a 3.615, 20 €, l’adesione a questi enti può essere economicamente vantaggiosa sia per le aziende che per i loro collaboratori.
Loredana Rendina ha precisato come l’adesione a una cassa di assistenza non possa prescindere dalla fonte istitutiva: può trattarsi del CCNL, di un contratto integrativo piuttosto che di una decisione unilaterale da parte dell’azienda che, per accordo o regolamento, decida di offrire ai propri dipendenti – la generalità o una categoria omogenea – un piano di assistenza integrativa.
Concludendo il suo intervento, l’avvocato ha poi ricordato che il settore della sanità integrativa è recentemente molto attenzionato dal legislatore, che punta a una maggiore regolamentazione dello stesso in linea con quanto avvenuto con la previdenza complementare quasi vent’anni fa.
Con i due Decreti del 15 e 30 settembre 2022, il Ministero della Salute ha istituto un Osservatorio Permanente di monitoraggio sulle attività dei fondi sanitari, delle casse di assistenza e delle società di mutuo soccorso nonché previsto la realizzazione di un apposito Cruscotto delle Prestazioni, con la finalità di identificare le singole prestazioni sanitarie e socio-sanitarie erogate dagli enti di sanità integrativa censiti dall’Anagrafe dei Fondi. Tale Cruscotto sarà inserito nella piattaforma del Nuovo sistema informativo sanitario (NSIS) e si interfaccerà con il Sistema Informativo Anagrafe dei Fondi sanitari (SIAF).
C’è stato infine spazio per la sessione Q&A, con domande relative principalmente alla fiscalità degli enti di sanità integrativa, alle quali ha risposto puntualmente il Presidente Marchese rimandando al prossimo degli Edu Talk ASSIDIM – previsto per il 9 maggio – per tutti gli approfondimenti.
In quell’occasione, infatti, si parlerà con il Dott. Gianpaolo Colnago dei vantaggi fiscali e previdenziali conseguenti all’adozione di veri piani di welfare aziendale.
Per registrarsi, occorre compilare l’apposito form su sito ASSIDIM: https://www.assidim.it/evento/aspetti-fiscali-e-previdenziali-delle-casse-di-assistenza-e-dei-fondi-sanitari-vantaggi-per-le-aziende-e-i-collaboratori/
A cura di Francesco Capria
Centro Studi ASSIDIM