Alimentazione “sana” o alimentazione “corretta” sono termini non sempre di facile definizione e che si prestano a moltissime interpretazioni. La relazione tra alimentazione e stato di salute può prevedere vari aspetti che vanno tutti parimenti considerati al fine di comprendere meglio come poter orientare l’alimentazione per migliorare il proprio stato di salute.
La figura 1 riporta i principali aspetti coinvolti nella relazione tra alimentazione e salute.
- Igiene alimentare: errate modalità di conservazione degli alimenti, contaminazioni da parte di microorganismi, possono determinare varie patologie, specie di tipo infettivo. Nei paesi industrializzati questo aspetto è ben gestito grazie sia alla tecnologia a disposizione della maggior parte delle persone (frigoriferi, strumenti per cucinare, ecc…) che all’educazione in merito.
- Sicurezza e qualità: Il modo con cui un animale è allevato o un vegetale coltivato, sostanze aggiunte agli alimenti per conservarli, colorarli, insaporirli, cuocerli, ecc…, può avere un grande impatto sulla salute. Pesticidi, farmaci, inquinanti, conservanti, coloranti, metodi di cottura, possono favorire/peggiorare varie patologie, in primis quelle di tipo neoplastico. Ad esempio, importanti studi clinici hanno dimostrato come l’aumentato rischio di malattia oncologica e cardiovascolare associato ad un’alimentazione ricca in carne, fosse in realtà correlato ad un eccessivo uso di carni rosse specie “processate” ricche cioè di conservanti, coloranti e sottoposte a particolari procedimenti di preparazione e non tanto alla presenza di proteine animali di per sé. Gli stessi studi hanno al contempo dimostrato che l’assunzione di carni bianche, non grasse e di qualità, associate ad uno stile di vita “sano” fosse addirittura protettivo e migliore rispetto a diete completamente prive di proteine animali.
- Apporto calorico e nutrienti: la composizione degli alimenti assunti, il loro apporto di nutrienti, di sali minerali, vitamine, acqua, sono evidentemente fattori che impattano sullo stato di salute. Regimi alimentari squilibrati, carenti di alcuni nutrienti o troppo ricchi di altri, capaci di fornire troppe o troppo poche calorie, non giovano di certo alla salute.
La giusta alimentazione dovrebbe fornire tutti quei elementi in grado di fornire l’energia necessaria al soggetto a seconda della sua fase di sviluppo e di attività fisica svolta, mantenendo una equilibrata composizione corporea tra massa magra (acqua, ossa, tessuto muscolare) e massa grassa (tessuto adiposo). Ovviamente vanno tenute presenti anche alcune caratteristiche biologiche individuali quali, ad esempio, la presenza di allergie al glutine o ad altri componenti alimentari che rendono alcuni alimenti, di per sé sani, pericolosi per alcuni soggetti.
Al fine di definire una corretta alimentazione, andrebbe precisato l’obiettivo clinico che ci si pone.
A seconda dell’obiettivo che si vuole raggiungere, l’alimentazione potrà variare.
L’alimentazione di un soggetto che vuole dimagrire dovrà sicuramente essere diversa da quella di un soggetto che non ha questa esigenza, un soggetto diabetico dovrà alimentarsi in modo diverso da un soggetto non diabetico ma magari con problemi di colon irritabile.
Inoltre, spesso nello stesso soggetto sono molteplici gli obiettivi che devono essere considerati contemporaneamente: ad esempio dimagrire e contemporaneamente aumentare la massa muscolare, piuttosto che voler prevenire una recidiva di cancro al seno e ridurre i livelli di colesterolo, magari in una paziente celiaca. Indispensabile, quindi, è la personalizzazione del programma alimentare che deve partire sempre da una valutazione clinica dello stato di salute del soggetto, da una definizione dell’obiettivo che si vuole raggiungere e dall’analisi delle preferenze ed esigenze (anche di tipo organizzativo) della persona.
Un programma alimentare corretto è l’incontro tra principi generali da seguire per raggiungere un determinato obiettivo clinico e l’abilità di rendere ciò realistico a seconda delle preferenze ed esigenze della persona, in modo tale da trasformare alcune iniziali “regole” in nuove abitudini alimentari migliorando, in questo modo, lo stile di vita.
Le prime domande da porsi se si vuole migliorare la propria alimentazione sono: conosco il mio vero stato di salute? Che obiettivo voglio raggiungere? … Dimagrire? Migliorare la mia composizione corporea? Ridurre il rischio di cancro, di diabete o d’infarto? Non avere dolori addominali? Ridurre i sintomi da reflusso esofageo? Ecc…
Nel prossimo articolo, entreremo più nello specifico illustrando i principi generali per una corretta alimentazione.
a cura di Daniela Lucini – Professore Ordinario MEDF/01, Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale, Facoltà di Medicina e Chirurgia – Direttore Scuola Specializzazione in Medicina dello Sport ed Esercizio Fisico