Cosa si intende quando si parla di “ansia”? Si tratta di un termine ampiamente utilizzato per definire uno stato emotivo che chiunque, almeno una volta nella vita, ha sperimentato in prima persona.
L’ansia è un’emozione fondamentale e spontanea dell’essere umano. Nello specifico si tratta di un insieme complesso di reazioni fisiologiche, emotive, cognitive e comportamentali che si manifestano quando percepiamo che qualcosa o qualcuno possa essere per noi una potenziale minaccia, e nei cui confronti ci sentiamo incapaci di reagire.
Da principio, dunque, ha una funzione positiva di campanello d’allarme e rappresenta una modalità di risposta a stimoli stressogeni: se il livello di stress si colloca entro una certa soglia di intensità, né troppo alta né troppo bassa, può permettere di raggiungere i propri obiettivi e migliorare le proprie performance. Può diventare però patologica se si protrae nel tempo fino a prendere il sopravvento e sfociare in veri e propri attacchi di panico (reazioni corporee ed emotive così potenti da arrivare talvolta anche a perdere il contatto con la realtà).
Stimulus Italia, società di consulenza per il benessere psicologico nei luoghi di lavoro e partner di ASSIDIM, nel report del 2023 ha riscontrato come la maggior parte dei colloqui effettuati attraverso i propri servizi di supporto psicologico – 5 su 10 – vertesse proprio su problematiche correlate all’ansia.
Come si manifesta l’ansia e come riconoscerla
Quando l’ansia si manifesta è difficile non accorgersene perché il nostro corpo si fa sentire: tensione muscolare, palpitazione, nausea e la mente si iper-attiva cominciando a rimuginare. Questo stato di allerta sollecita la nostra risposta intrinseca di attacco o fuga per far fronte alla situazione, come ad esempio cercare rassicurazioni oppure modi per scappare o evitare il pericolo percepito.
Spesso si arriva a mettere in atto una specifica strategia definita “Better safe than sorry” (meglio prevenire che curare) che conduce a evitare determinate situazioni o fuggire da ciò che risulta potenzialmente minaccioso o pericoloso. In questo modo si allontana o rigetta un’emozione che però tenderà a ripresentarsi. Risulta più utile capire come gestirla e affrontarla andando a scoprire cosa c’è sotto e allargando il campo d’attenzione oltre il singolo sintomo.
Come gestire e affrontare questi momenti
L’origine di questa situazione di malessere è da ricercare nella propria mente, per questo è da lì che bisogna partire per intervenire e risolvere il disturbo. Ora elencheremo alcune strategie per comprendere come gestire e calmare l’ansia:
- Accogliere l’ansia e non respingerla
Cercare di respingere l’ansia può rivelarsi controproduttivo portandoci a evitarla o negarla, ottenendo come possibile conseguenza il suo continuare a ripresentarsi. Per questo è molto più utile provare a rallentare i pensieri e accettare in modo consapevole il verificarsi dello stato d’ansia piuttosto che tentare in tutti i modi di reprimerlo. - Consapevolezza e respirazione
Sul momento è normale avere l’impressione che la sensazione di disagio che si sta provando durerà per sempre, in realtà non è così. Tutto passa e, soprattutto in questi momenti, può essere utile concentrarsi su questa consapevolezza. Partendo da ciò, anche la respirazione gioca un ruolo fondamentale. Quando si è preda di un attacco d’ansia, il respiro si fa corto e contratto. Concentrarsi sul fare respiri lenti e profondi riporta ad avere il controllo sul proprio respiro ed è di enorme aiuto per tornare a rilassarsi e ristabilire una sensazione generale di calma, sia fisica che mentale.
Riconoscere i pensieri preoccupati come uno tra gli scenari possibili
Un buon allenamento in tal senso, ad esempio, è quello di contare i tempi dell’espirazione e dell’inspirazione. In questo modo, focalizzandosi sul presente, si aiuta la propria mente a recuperare uno stato di quiete. Dedicarsi al benessere del proprio corpo permette sia di sciogliere lo stato di tensione accumulato, sia di concedersi una tregua dai pensieri preoccupati che continuamente la mente propone. Inoltre, si possono osservare i pensieri per quello che sono: pensieri e non realtà oggettive, quindi solo una tra le possibili eventualità che potrebbero accadere.
Quando e come intervenire
Quando l’ansia aumenta di intensità sino a compromettere la qualità della vita e si tramuta in un ostacolo anche nelle semplici attività quotidiane, allora ci si trova in una condizione di rischio. È proprio nel momento in cui ci si accorge che l’ansia sta prendendo il sopravvento sulla propria vita che è fondamentale rivolgersi tempestivamente a un/una psicologo/a, così da capire cosa sta succedendo e come poter affrontare la situazione, recuperando in questo modo un maggiore livello di benessere mentale.
A cura di Marisabel Iacopino,
Psicologa Stimulus Italia