Tutti sanno che l’attività fisica fa bene, poche però sono le persone che realmente sono attive. Perché? “Non ho tempo!” “sono troppo stanco!” “non so cosa devo fare”, … sono tra le motivazioni (o scuse, sic!) che spesso ci diciamo e che invero hanno un fondo di verità.
La promozione di regolare attività fisica rappresenta a tutt’oggi uno degli obiettivi primari dell’Organizzazione Mondiale della Sanità dei Servizi Sanitari Nazionali dei principali paesi.
La sedentarietà infatti è riconosciuta come una delle principali cause prevenibili di mortalità e l’esecuzione di regolare attività fisica è proposta come strategia di prevenzione per malattie cardiovascolari, diabete mellito, obesità, osteoporosi, depressione, neoplasie, sia da sola che associata alla riduzione di altri fattori di rischio (fumo di sigaretta, dislipidemie, sovrappeso, stress).
Figura 1. Le associazioni dose-risposta tra accelerometria hanno misurato l’attività fisica e il tempo sedentario e tutte le cause di mortalità: revisione sistematica e meta-analisi armonizzata
Esiste una chiara correlazione inversa tra capacità di esercizio e mortalità per tutte le cause: la probabilità di morte in un dato periodo continua a ridursi all’aumentare dei livelli di attività fisica svolta (purché di tipo aerobico), sia in uomini che donne, sia in giovani che in soggetti con età superiore ai 60 anni (vedi figura 1).
Va anche sottolineato che la maggior riduzione di mortalità si osserva passando dall’essere sedentari all’eseguire attività fisica lieve – moderata. Per beneficiare dell’attività fisica quindi non occorre essere atleti ma è sufficiente una dose di movimento realistico per la maggior parte degli individui. Di particolare interesse è il fatto che la mortalità aumenta drasticamente all’aumentare del tempo dedicato alla sedentarietà e questo aumento è particolarmente significativo quando le ore di sedentarietà raggiungono le 9.5 al giorno. L’efficacia dell’attività fisica è stata inoltre dimostrata anche in prevenzione primaria (ridurre la probabilità che una malattia insorga) ed è quindi essenziale che sia parte integrante della vita di tutti.
L’esercizio fisico è considerato oggi come un vero e proprio strumento per la salute e il benessere.
“Exercise is Medicine” è lo slogan americano e “Exercise Prescription for Health” è quello della Federazione Internazionale di Medicina dello Sport e la Federazione Medico Sportiva Italiana.
Entrambi sottolineano il fatto che l’esercizio può dare grandi benefici e che deve essere “prescritto” esattamente come un farmaco, al contrario potrebbe dare “effetti collaterali” o comunque non portare i benefici desiderati. Premessa indispensabile per poter essere certi di fare il giusto esercizio per le nostre esigenze è quella di fare una valutazione clinica (meglio da un medico esperto in questo settore) al fine di:
– verificare che il nostro organismo sia adatto a svolgere un determinato esercizio. Pertanto, oltre alla visita e colloquio con il medico, sarebbe importante eseguire un elettrocardiogramma al fine di escludere patologie che potrebbero dare origine ad aritmie pericolose o problemi ischemici durante esercizio. Se poi il soggetto presenta un aumentato rischio cardiovascolare (sovrappeso, fumo, dislipidemia, diabete, ipertensione, malattie di cuore o rene, ecc) e/o desidera eseguire attività fisica ad intensità moderata-intensa, allora potrebbe essere necessario (a parere del medico) anche un elettrocardiogramma da sforzo;
– avere una prescrizione corretta dell’esercizio utile per farci raggiungere i/il nostro/i obiettivo/i clinico/i.
A tal fine potrebbe essere utile avere a disposizione esami ematochimici (colesterolo tot, HDL, trigliceridi, glicemia, transaminasi) importanti per contribuire alla definizione del rischio cardio-metabolico. Infatti, una corretta prescrizione dell’esercizio fisico deve essere mirata alle esigenze cliniche, oltre che alle preferenze, del soggetto. Definire uno o più obiettivi specifici diventa essenziale per poter individuare la corretta attività fisica. Diverso infatti sarà il programma di una persona che desidera dimagrire da quello di una persona che desidera ridurre algie in regione lombare o che vuole riuscire a correre una maratona.
Le più recenti linee guida indicano che per ottenere benefici in termini di miglioramento delle aspettative di vita, riduzione del rischio cardio-metabolico e neoplastico occorra eseguire: 30 minuti al giorno di attività fisica aerobica (camminare, nuotare, andare in bicicletta, ecc…) tutti i giorni della settimana, ad intensità moderata; oppure 20 minuti al giorno per 3 volte alla settima di attività aerobica ad intensità vigorosa.
Ovviamente tali indicazioni vanno calate nella realtà del soggetto, occorre considerare età, livello di allenamento, eventuali patologie presenti, ecc…
Importante ricordare inoltre che l’esercizio ha sia un ruolo preventivo (evitare che la patologia insorga) che terapeutico (migliorare la prognosi di una malattia già presente).
Non esiste al mondo un farmaco che ha così tanti benefici come quelli derivanti dall’eseguire costantemente attività fisica!
Parafrasando lo scrittore e commediografo francese Jean Girandoux, “il gusto dell’attività fisica è un’epidemia di salute”.
La figura 2 riporta in sintesi i principali benefici dell’esercizio fisico.
a cura di Daniela Lucini – Professore Ordinario MEDF/01, Dipartimento di Biotecnologie Mediche e Medicina Traslazionale, Facoltà di Medicina e Chirurgia – Direttore Scuola Specializzazione in Medicina dello Sport ed Esercizio Fisico