Con il DL 104 dello scorso 14 agosto, il Governo ha stanziato ulteriori risorse e ammortizzatori sociali per i dipendenti di aziende in crisi di liquidità.
Già nel “Piano Colao” si sosteneva la possibilità di ampliare gli interventi di welfare, orientati a fornire un supporto alla genitorialità e rafforzare alcune misure integrative previste dalle aziende, come i congedi parentali, oltre a indicazioni sulla conversione del Premio di Risultato e la deducibilità degli investimenti in welfare.
Tra le novità introdotte nel decreto Agosto, come noto, è raddoppiato – da 258 a 516 euro per dipendente – il tetto alla deducibilità per i cosiddetti fringe benefit (art. 51 comma III del TUIR/86).
Tra questi, rientra l’assistenza sanitaria e quindi l’erogazione di rimborsi conseguenti a prestazioni sanitarie.
Questo intervento legislativo va però nella direzione di rafforzare la componente consumistica e di sostegno al reddito legata ai benefit più che focalizzarsi sui bisogni di cura e assistenza delle persone.
Su questo tema, la posizione di ASSIDIM è da sempre molto chiara: occorre superare l’approccio che vede i Fondi Sanitari Integrativi come dei “bancomat”.
Privilegiamo infatti la prospettiva per la quale il welfare di valore sia quello che agisce sui pilasti della salute, della prevenzione e del benessere delle persone, differentemente da un welfare inteso come mero “surrogato” dell’aumento retributivo.
Costruire e ri-definire con le aziende piani di welfare che intercettino bisogni attuali ed emergenti e migliorino qualità della vita e benessere dei dipendenti, collaboratori e familiari, si rivelerà fondamentale per gli operatori del settore, i quali dovranno sempre più trasformarsi in consulenti a tutto tondo per ottimizzare le risorse aziendali e contribuire a realizzare il binomio virtuoso produttività – benessere dei lavoratori.
Rispetto al welfare che verrà, abbiamo rilasciato un’intervista per la rivista tuttowelfare.info.
Per accedere all’articolo, clicca qui: https://www.tuttowelfare.info/attualita-welfare/digitale-e-servizi-personalizzati-le-nuove-sfide-dei-provider-di-welfare-aziendale