L’articolo pubblicato sul Sole 24 Ore il 1/10 riporta i dati relativi all’incidenza degli infortuni sul lavoro e le relative denunce di infortuni e malattie professionali pervenute all’INAIL.
Nei primi otto mesi del 2021, calano leggermente i decessi avvenuti sul luogo di lavoro rispetto allo stesso periodo del 2020 (– 6,2%); contestualmente, si registra un aumento delle denunce di infortuni (+ 8,5%) e, in particolare, di quelli in itinere (+ 21%), e delle malattie professionali (+ 31,5%).
Quali sono le tutele pubbliche nel caso di un incidente sul lavoro?
Il quadro delle tutele pubbliche è piuttosto articolato e i sostegni dello Stato variano in funzione delle diverse tipologie di infortunio.
Innanzitutto, la tutela garantita dall’INAIL in caso di infortunio professionali è riconosciuta nella sola accezione che l’invalidità permanente sia almeno pari al 6%.
A ciò si aggiunge che il lavoratore, per poter beneficiare dell’indennizzo erogato dall’INPS, deve aver maturato almeno 5 anni di contribuzione INPS.
Il nostro sistema di welfare non prevede inoltre tutele per infortuni di natura extra-professionale, né in caso di morte improvvisa del lavoratore.
Un modello di welfare troppo “sbilanciato” sul versante previdenziale che assorbe più del 60% della spesa per la protezione sociale in Italia.
Al di là della necessaria attenzione e del conseguente investimento da parte delle aziende su prevenzione e sicurezza nei luoghi di lavoro, è parimenti importante per queste ultime trasferire a un terzo pagante il rischio derivante da infortuni e malattie sulla Business Continuity.
ASSIDIM in tal senso continua l’attività di divulgazione per aumentare la consapevolezza nelle aziende, e principalmente nelle PMI, di quanto sia strategico pensare ad adeguate soluzioni assicurative onde incappare in situazioni che talvolta possono portare all’interruzione delle attività da parte del dipendente con pesanti ripercussioni economiche per l’azienda.
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