Le recenti proteste di agricoltori, allevatori e le crisi occupazionali nel settore automotive e negli altri ambiti di produzione collegati ai combustibili «fossili» evidenziano qualche limite della politica di “transizione sostenibile” dell’UE, con scelta di tempistiche e deadline molto tassative che rischiano di vanificare le positività della costruzione di una Europa che deve essere sempre più unita.
Queste scelte – sebbene ideali in una prospettiva puramente ambientale – possono risultare economicamente penalizzanti nel breve termine e possono innescare disagi sociali importanti la cui gestione non sono sempre trova preparate le governance di tutti i paesi.
Il “Triangolo del Valore” ideale dovrebbe essere un equilatero, con tre le componenti Ambiente, Sociale, Economia di uguale rilievo.
Mantenere l’equilibrio tra questi tre aspetti della sostenibilità è essenziale per evitare gravi ripercussioni, non ultime quelle sulla salute fisica e mentale delle comunità, che gli indicatori del Benessere Equo e Sostenibile (BES) indicano essere al primo posto.
Misurare il benessere oltre al tradizionale indicatore economico del PIL
Il BES (Benessere Equo e Sostenibile) è un indicatore che valuta il benessere e la qualità della vita degli individui in una società.
Il concetto di BES (Benessere Equo e Sostenibile) è stato sviluppato principalmente da alcuni economisti italiani, tra cui Enrico Giovannini (*). Giovannini, in particolare, è stato uno dei principali sostenitori della teoria per cui il benessere di un paese vada misurato oltre al tradizionale indicatore economico del PIL (Prodotto Interno Lordo). Ha lavorato per introdurre nuovi indicatori di benessere che tengano conto di fattori sociali, ambientali ed economici, proponendo il BES come un’alternativa più completa ed equilibrata alla sola misurazione della crescita economica.
L’indice relativo alla Salute nel contesto del BES valuta diversi fattori che influenzano la salute di una popolazione, come l’accesso ai servizi sanitari, la qualità dell’assistenza sanitaria, l’aspettativa di vita, la mortalità infantile e altre misure correlate alla salute pubblica.
Strumenti di Partecipazione e Influenzamento
Gli operatori economici hanno la possibilità di incidere in modo più attivo e partecipato sulla transizione attraverso le Assemblee Generali degli Azionisti (AGA) per influenzare la governance e influenzare le scelte relative agli Investimenti di Transizione.
Gli Investimenti di Transizione e le AGA sono determinanti per guidare le imprese verso una sostenibilità più equilibrata, poiché offrono una piattaforma per un coinvolgimento attivo e partecipato degli azionisti nelle decisioni aziendali strategiche per lo sviluppo.
Se nei grandi gruppi sono le AGA, nelle PMI il coinvolgimento può assumere forme diverse, attraverso il Consiglio di amministrazione o le Assemblee familiari o dei soci, che consentono un approccio più condiviso e consapevole sulle scelte di governance e crescita.
Ruolo delle PMI nella Transizione Sostenibile
Le PMI, essenziali nel tessuto produttivo italiano (in Italia più del 75% del totale aziende, oltre 760.000 imprese, che impiegano oltre l’80% della forza lavoro nel paese) hanno il potenziale di svolgere un ruolo chiave nella transizione verso pratiche di CSR – Corporate Social Responsibility che integrano sostenibilità ambientale, economica e sociale. La loro agilità e connessione con le comunità locali le rendono ideali per implementare rapidamente strategie di CSR efficaci.
Fra queste, l’adozione di Piani di Protezione Sanitaria e la creazione di ambienti di lavoro più sicuri sono fra le scelte di CSR più impattanti e visibili nel breve (e anche le più facili da adottare). Queste iniziative generano ritorni positivi trasversali, sia sugli imprenditori sia sui dipendenti, migliorano la produttività, la soddisfazione e il senso di appartenenza e amplificano la percezione pubblica dell’azienda come player responsabile e generatrice di valore sul territorio e sulla comunità. Ma deve esserci sul mercato la disponibilità di una offerta che dia accesso a soluzioni accessibili e sostenibili economicamente.
ASSIDIM PICCOLE MEDIE IMPRESE accompagna la transizione verso un welfare aziendale integrato e responsabile che mette al centro sia gli imprenditori sia i dipendenti e che stabilisce una nuova linea di demarcazione per il successo a lungo termine delle PMI.
Una proposizione (https://www.assidim.it/sei-una-pmi/) pensata per garantire la business continuity aziendale e che fornisce risorse, soluzioni innovative ed economicamente accessibili affinché le PMI possano navigare le sfide del cambiamento attraverso un nuovo modello di welfare aziendale, olistico, capace di gratificare il benessere complessivo dei dipendenti senza trascurare di valorizzare e mettere in sicurezza il ruolo propulsivo degli imprenditori e delle imprenditrici che gestiscono quotidianamente i rischi di impresa.
A cura di Antonio Corrias
ASSIDIM
Sviluppo Associativo – Marketing – Comunicazione
NOTE
(*) Enrico Giovannini è un economista e statistico italiano, dal 13 febbraio 2021 al 22 ottobre 2022 è stato Ministro delle infrastrutture e della mobilità sostenibili nel governo Draghi e dal 28 aprile 2013 al 22 febbraio 2014 è stato Ministro del lavoro e delle politiche sociali del governo Letta. È co-fondatore e direttore scientifico dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS), una rete di oltre 300 soggetti della società civile creata per attuare in Italia l’Agenda 2030 dell’Onu. ASSIDIM è partner del GdL 3 Salute in ASviS.
L’indagine più recente sul BES è del 2022 ed ha evidenziato diversi aspetti significativi relativi al benessere, all’equità e alla sostenibilità della società italiana. Fra questi:
- Crescita economica sostenibile: analisi della crescita economica che tiene conto degli impatti ambientali e sociali, e che promuove uno sviluppo equilibrato e sostenibile nel tempo.
- Indicatori di benessere: misurazione del benessere oltre al solo prodotto interno lordo (PIL), includendo parametri come la soddisfazione personale, la qualità dell’ambiente, l’accesso ai servizi pubblici e la coesione sociale.
- Equità sociale: valutazione dell’equità nella distribuzione delle risorse e delle opportunità all’interno della società, identificando eventuali disparità socioeconomiche e lavorando per ridurle.
- Sostenibilità ambientale: esame delle pratiche e dei comportamenti che influenzano l’ambiente, come l’uso delle risorse naturali, le emissioni inquinanti e la gestione dei rifiuti, al fine di promuovere uno sviluppo che preservi il patrimonio naturale per le generazioni future.
- Salute e benessere: analisi della salute della popolazione, inclusi fattori come l’accesso ai servizi sanitari, l’aspettativa di vita, la mortalità infantile, le disuguaglianze nella salute e altre metriche che riflettono il livello di benessere fisico e mentale della società.