Il Covid-19 in questi due anni di pandemia ha avuto un impatto sull’aspettativa di vita delle persone ma l’Italia rimane ancora uno dei paesi più longevi al mondo.
Nel solo 2020:
- l’aspettativa di vita alla nascita è di 82 anni in calo di 1,2 anni rispetto al 2019;
- si è verificato un importante aumento della mortalità in Italia con 49.242 decessi in più, ovvero il 45% rispetto agli stessi mesi del quinquennio precedente;
- l’età media degli italiani si attesta a 46 anni e 1 italiano su 4 è Over 65;
- prosegue inesorabile la decrescita della popolazione: 7 nati per ogni 13 decessi.
[Fonte: Elaborazioni Centro Studi ASSIDIM da ISTAT – Tavole di mortalità, 2021]
Nello scenario pre-pandemico, in un paese che continua ad invecchiare, migliora la salute della popolazione con un graduale spostamento verso età progressivamente più avanzate dell’insorgere di condizioni di salute severe. In particolare:
- 1 persona su 3, tra gli over 65, presenta gravi patologie croniche e comorbilità che, tra gli over 85, diventano 1 su 2;
- 3,8 milioni di persone versano in uno stato di non autosufficienza, con gravi limitazioni motorie, sensoriali e cognitive.
[Fonte: Elaborazioni Centro Studi ASSIDIM da Report ISTAT – Le condizioni di salute della popolazione anziana in Italia, 2019]
Questi dati confermano la necessità di investire nella prevenzione e promozione della salute con servizi connessi al benessere, alla longevità e all’invecchiamento attivo.
Il governo con i fondi del PNRR ha stanziato circa 20 miliardi di euro per il comparto “sanità” con il duplice obiettivo di “potenziare la capacità di prevenzione e cura del sistema sanitario nazionale a beneficio di tutti i cittadini, garantendo un accesso equo e capillare alle cure e promuovere l’utilizzo di tecnologie innovative nella medicina”.
[Fonte: https://www.governo.it/it/approfondimento/pnrr-salute/16707]
In questi due anni di pandemia, gli attori privati che operano nell’ecosistema Salute hanno migliorato l’offerta assistenziale a disposizione di aziende e persone assistite introducendo o, come nel caso di ASSIDIM, consolidando prestazioni e servizi per la salute digitale ed intercettando così la crescita esponenziale della domanda di assistenza a distanza da parte dei cittadini.
Sistemi di telemonitoraggio e di “presa in carico” degli assistiti dovrebbero sempre più costituire un’opportunità per migliorare la qualità e l’appropriatezza delle prestazioni per gli assistiti del SSN piuttosto che dai fondi sanitari integrativi, soprattutto nell’ambito delle cronicità e della non autosufficienza.
Le evidenze fornite dall’Health Trends 2022, il report di Mercer Marsh Benefits che analizza le indicazioni di 210 compagnie assicurative in 59 paesi del mondo, avvalorano la tendenza da parte delle persone a prendersi sempre più cura della propria salute anche grazie all’offerta di soluzioni di digital health introdotte dal 70% delle compagnie di tutto il mondo.
Secondo il rapporto, i cittadini a livello globale sono sempre più “empowered” e consapevoli che il self care sia indispensabile per prevenire l’insorgenza di patologie metaboliche e cardiovascolari.
ASSIDIM, dal canto suo, ha realizzato durante la pandemia una survey con le aziende che ha coinvolto oltre 1.300 collaboratori i cui risultati sono stati oggetto di pubblicazione scientifica: https://www.mdpi.com/1660-4601/18/17/8991.
Le evidenze della ricerca sono molto interessanti per le implicazioni sia a livello individuale che per le aziende impegnate nella costruzione di programmi di Workplace Health Promotion (WHP) per i propri collaboratori.
Uno stile di vita corretto – alimentazione sana, esercizio fisico, gestione dello stress, … – è infatti essenziale per la sostenibilità individuale e sociale: fare qualcosa oggi per preservare un bene prezioso come la salute.
La possibilità di valutare gli stili di vita tramite una survey interna consente altresì alle aziende di raccogliere informazioni per definire programmi di WHP su misura e orientati sul miglioramento di specifici comportamenti (come, per esempio, fare attività fisica) che ci permettono di tenere sotto controllo i cosiddetti fattori di rischio “modificabili”.
La prevenzione comincia dagli stili di vita e costituisce uno dei principali elementi alla base della sostenibilità ed efficienza dei sistemi sanitari e sociali.
Francesco Capria
ASSIDIM