Lo scorso 1° dicembre si è celebrata la Giornata Mondiale di lotta all’AIDS e, sebbene nell’ultimo decennio si sia registrato una diminuzione del tasso di mortalità a livello globale, grazie all’azione dei farmaci antiretrovirali, i numeri sono ancora preoccupanti, specie in alcuni paesi dell’Africa subsahariana.
In particolare, nel solo 2023 sono morti oltre 90.000 bambini e adolescenti per cause legate all’AIDS – pari a 250 vite al giorno, come denunciato dall’UNICEF: https://www.unicef.it/media/l-unicef-su-giornata-mondiale-di-lotta-all-aids-nel-2023-90-mila-bambini-e-adolescenti-morti-per-cause-legate-all-aids/.
Molto è stato fatto ma molto altro ancora deve essere fatto, soprattutto sulla prevenzione.
In tal senso, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha lanciato un allarme preoccupante: in Europa, i giovani della Generazione Z (nati fra il 1997 e il 2012) stanno abbandonando l’uso di preservativi e contraccettivi, con un conseguente aumento delle malattie sessualmente trasmissibili, incluse quelle incurabili.
Questo trend emerge dallo studio “Health Behaviour in School-aged Children”, che ha coinvolto oltre 242.000 quindicenni in 42 Paesi europei tra il 2014 e il 2022.
I risultati, definiti «sconcertanti» ma «non sorprendenti», evidenziano una grave lacuna nell’educazione sessuale in molti Paesi, spingendo l’OMS a sollecitare azioni urgenti da parte di governi, autorità sanitarie e del settore educativo.
I numeri preoccupanti dell’abbandono dei contraccettivi
La ricerca evidenzia una diminuzione nell’uso del preservativo tra gli adolescenti: la percentuale di coloro che lo hanno utilizzato durante l’ultimo rapporto sessuale è scesa dal 70% nel 2014 al 61% nel 2022. I dati mostrano anche significative differenze tra i paesi. La Svezia registra il tasso di utilizzo più basso, con solo il 43%, mentre la Svizzera emerge come la Nazione con il più alto utilizzo, al 77%.
Tra le ragazze, l’uso dei preservativi è diminuito dal 63% al 57% nello stesso periodo. Anche qui si osservano differenze marcate tra Paesi: l’Albania ha il tasso più basso di utilizzo (24%), mentre la Serbia raggiunge il valore più alto con l’81%.
Questa riduzione dell’uso dei preservativi è accompagnata da un preoccupante aumento delle infezioni sessualmente trasmissibili tra i giovani. Da qui la necessità di promuovere una maggiore consapevolezza e prevenzione nell’ambito della salute sessuale.
Fattori culturali e sociali
La Generazione Z (vedi note) è cresciuta in un’era di social media pervasivi, dove la disinformazione sulla salute sessuale può facilmente diffondersi.
Ciò ha contribuito a creare una falsa percezione di “invulnerabilità” tra molti giovani, con un conseguente abbandono dei metodi contraccettivi tradizionali come il preservativo.
Inoltre, in alcune comunità, l’uso dei contraccettivi è ancora stigmatizzato o considerato imbarazzante, e questo contribuisce al declino del loro utilizzo.
Un altro fattore critico è l’influenza della “pressione di gruppo”, che può giocare un ruolo significativo nella decisione di adottare comportamenti sessuali non sicuri.
Una maggiore attenzione a questi fattori sociali e culturali è quindi necessaria per sviluppare campagne di education più efficaci.
Divario socioeconomico e l’importanza dell’educazione
Uno degli aspetti più critici emersi dallo studio è il divario socioeconomico nell’uso dei contraccettivi: i figli di famiglie meno agiate tendono a non utilizzare i contraccettivi (33%), contro il 25% dei giovani provenienti da famiglie più abbienti. Questo dato sottolinea l’urgenza di interventi educativi e di politiche di sensibilizzazione che possano raggiungere tutte le fasce sociali.
Educazione sessuale digitale
In risposta alla crescente digitalizzazione, In diversi Paesi (vedi note) molte scuole e organizzazioni hanno iniziato a offrire corsi di educazione sessuale online. Tuttavia, questi programmi spesso mancano di coerenza e aggiornamenti, lasciando molti giovani senza le informazioni adeguate a prendere decisioni consapevoli riguardo alla loro salute sessuale. L’educazione sessuale digitale può rappresentare una grande opportunità, ma solo se accompagnata da contenuti aggiornati e da un impegno continuo nel fornire informazioni accurate e accessibili.
Salute mentale e sessualità
Un’altra area di crescente attenzione è il legame tra salute mentale e comportamenti sessuali. La Gen Z è una delle generazioni più consapevoli dell’importanza della salute mentale, ma problemi come ansia, depressione o insicurezza possono influenzare negativamente la loro consapevolezza e l’adozione di pratiche sessuali sicure. I giovani con problemi di salute mentale potrebbero essere meno propensi a utilizzare contraccettivi, esponendosi a maggiori rischi. È essenziale che i programmi di prevenzione integrino una maggiore attenzione a questi fattori, promuovendo il benessere psicologico, oltre a quello fisico.
Nuove tendenze
Nonostante la diminuzione nell’uso dei preservativi, la Generazione Z sta esplorando anche nuove forme di contraccezione, come le app di monitoraggio della fertilità o i dispositivi intrauterini (IUD). L’adozione di questi metodi, tuttavia, non compensa completamente la protezione contro le infezioni sessualmente trasmissibili, evidenziando ancora una volta la necessità di educazione su tutti i fronti della salute sessuale.
Raccomandazioni politiche e interventi educativi
Per contrastare questo fenomeno, l’OMS sollecita una maggiore integrazione dell’educazione sessuale nei programmi scolastici e politiche pubbliche che garantiscano un accesso più ampio e gratuito ai contraccettivi. Alcuni Paesi hanno già adottato misure efficaci, come l’accesso gratuito ai preservativi per i giovani in contesti scolastici e sanitari, un passo che molti altri governi dovrebbero seguire.
Centro Studi ASSIDIM
Antonio Corrias – Marketing & Sviluppo Associativo ASSIDIM
Fonti
- Testa, M. (2024). “In Europa la Gen Z non usa più i preservativi né la pillola anticoncezionale, così aumentano le malattie sessuali, anche quelle incurabili”. 🔺Articolo sulla testata “La Ragione”
- Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), “Health Behaviour in School-aged Children” – 🔺Rapporto sul comportamento sessuale dei giovani in Europa.
Note
- La Gen Z si riferisce alle persone nate approssimativamente tra il 1997 e il 2012. Questa generazione è cresciuta in un’era altamente digitalizzata, con accesso immediato a internet, smartphone e social media fin dalla giovane età. Sono spesso descritti come nativi digitali, a loro agio con la tecnologia e il multitasking online.Caratteristiche della Gen Z
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- Connettività Digitale: Hanno sempre avuto accesso a internet e sono abituati a un flusso costante di informazioni.
- Diversità e Inclusività: La Gen Z è nota per la sua apertura verso diversità culturale, etnica, di genere e sessualità, e per sostenere cause sociali e ambientali.
- Pragmatismo e Autonomia: Sono considerati più pragmatici rispetto alle generazioni precedenti, spesso preoccupati per il futuro economico e la stabilità lavorativa.
- Educazione e Formazione Continua: Valorizzano l’educazione e sono propensi a utilizzare risorse online per imparare nuove competenze e sviluppare le loro capacità.
- Consumo Critico: Sono attenti consumatori, spesso preferendo aziende che dimostrano responsabilità sociale e ambientale.
Inoltre, La Gen Z è particolarmente rilevante per il dibattito sempre più di attualità su temi come la salute mentale, l’educazione sessuale e i corretti stili di vita, poiché queste questioni hanno un impatto diretto sul loro benessere e sulla loro percezione del mondo.
- Questi sono i Paesi rappresentano alcune delle nazioni più attive nel tentativo di adeguare l’educazione sessuale ai bisogni della Generazione Z attraverso strumenti digitali, soprattutto in risposta ai cambiamenti portati dalla pandemia e dall’evoluzione tecnologica.
Regno Unito: Il Regno Unito ha integrato l’educazione sessuale digitale nei programmi scolastici, specialmente durante la pandemia di COVID-19, con risorse online accessibili per studenti di varie età. Organizzazioni come Brook offrono corsi online su salute sessuale, relazioni e contraccezione.
Stati Uniti: Negli Stati Uniti, piattaforme come “Bedsider” e “Planned Parenthood” offrono ampie risorse online, includendo video educativi e sessioni interattive per i giovani. Anche molte scuole, durante il periodo di didattica a distanza, hanno iniziato a implementare programmi di educazione sessuale tramite piattaforme online.
Svezia: In Svezia, l’educazione sessuale è parte del curriculum scolastico e viene sempre più integrata con risorse digitali e corsi online. La Svezia ha una lunga tradizione di educazione sessuale inclusiva e aggiornata, anche in formato digitale.
Australia: In Australia, l’educazione sessuale online è supportata da varie organizzazioni come “True Relationships and Reproductive Health”, che fornisce corsi digitali interattivi e webinar rivolti ai giovani e alle scuole.
Finlandia: La Finlandia ha integrato l’educazione sessuale digitale come parte del suo approccio olistico all’educazione. Le scuole utilizzano piattaforme online per continuare i corsi di salute sessuale e riproduttiva, soprattutto per raggiungere gli studenti durante il periodo di didattica a distanza.
Canada: Anche in Canada, molte province hanno iniziato a includere contenuti di educazione sessuale attraverso piattaforme digitali, sia durante le lezioni a distanza che come risorsa complementare ai corsi in presenza.
Malattie sessualmente trasmissibili (MST) ancora incurabili
La definizione “incurabili” significa che ad oggi non esistono trattamenti definitivi che eliminino completamente l’infezione dal corpo.
Tuttavia, molte di queste possono essere gestite e trattate per ridurre i sintomi, migliorare la qualità della vita e diminuire il rischio di trasmissione ad altri.
Ecco alcune delle principali MST incurabili:
- HIV/AIDS (Virus dell’Immunodeficienza Umana): Attualmente, non esiste una cura per l’HIV, ma la terapia antiretrovirale (ART) può controllare efficacemente il virus, permettendo alle persone di vivere una vita lunga e sana e riducendo significativamente il rischio di trasmettere il virus ad altri.
- Herpes genitale (HSV-1 e HSV-2): L’infezione da herpes è cronica e, una volta contratta, il virus rimane nel corpo per tutta la vita. I farmaci antivirali possono ridurre la frequenza e la gravità delle riacutizzazioni e diminuire il rischio di trasmissione, ma non eliminano il virus.
- Virus del Papilloma Umano (HPV): Molti tipi di HPV possono essere eliminati dal sistema immunitario nel tempo, ma alcuni ceppi, soprattutto quelli ad alto rischio associati a tumori come il cancro cervicale, non possono essere completamente eradicati. Esistono vaccini che proteggono contro i ceppi più pericolosi e trattamenti per le lesioni precancerose.
- Epatite B cronica: L’infezione da virus dell’epatite B (HBV) può diventare cronica e portare a danni al fegato, tra cui cirrosi e cancro al fegato. Non esiste una cura definitiva per l’epatite B cronica, ma i farmaci antivirali possono ridurre la carica virale e rallentare la progressione della malattia.
- Epatite C cronica: Sebbene siano disponibili cure efficaci per molti genotipi di epatite C, alcune persone con infezioni complesse o resistenti ai trattamenti potrebbero non riuscire a eliminare il virus completamente.
Queste condizioni sottolineano l’importanza della prevenzione, inclusi l’uso di protezioni come il preservativo, la vaccinazione (nel caso di HPV ed epatite B) e il test regolare per le MST per una diagnosi precoce e una gestione tempestiva.