In uno dei nostri articoli, pubblicato il 15 dicembre scorso: Universalismo è (se vi pare). Il futuro della sanità italiana tra cambiamento e sostenibilità, abbiamo fatto un po’ il punto sulle sfide che attendono il sistema sanitario italiano nell’immediato e nei prossimi anni.
Abbiamo ricordato che l’attuale governo ha stanziato tre miliardi di euro per rifinanziare il Fondo Sanitario Nazionale (FSN) che però rischiano di essere neutralizzati dall’inflazione.
Peraltro, l’aumento del fabbisogno, unitamente alle criticità ben note che riguardano le liste d’attesa e la carenza di personale, richiederebbero non solo nuove risorse finanziarie bensì adeguate competenze tecniche e manageriali.
Individuare nuovi modelli per lo sviluppo strategico e operativo dei diversi sistemi sanitari regionali diventa imperativo se si vuole coniugare il principio dell’universalismo – oggi però disatteso nel concreto – e la sostenibilità.
L’utilizzo della tecnologia a supporto dell’innovazione digitale nel sistema sanitario non solo rappresenta una grande promessa ma sta già cominciando a dare buoni risultati.
Accelera la ricerca, migliora i processi e l’outcome
Con la piena attuazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) e della telemedicina, la sanità italiana entrerà nella nuova era digitale.
Evidentemente per la sanità, come per tutta la pubblica amministrazione (PA) in generale, si tratta di un cambiamento epocale dal momento che, fino ad oggi, si sono palesate carenze croniche nella digitalizzazione, standardizzazione e interoperabilità dei dati.
Proprio quest’ultima rappresenta la chiave di volta per integrare i flussi informativi di tutti gli attori dell’ecosistema sanitario per permettere agli strumenti di AI di liberare tutte le sue potenzialità: analizzando l’enorme mole di dati sanitari, si migliorerebbero diagnosi, cura e monitoraggio del percorso terapeutico degli assistiti.
Per questa ragione, l’intelligenza artificiale può essere un acceleratore della ricerca scientifica ma non solo.
Come si legge infatti in un articolo pubblicato su “Il Sole 24 Ore” del 6 febbraio scorso, grazie ad un algoritmo si potrà calcolare il numero di medici e infermieri necessario ad ogni ospedale, superando lo storico tetto di spesa alle assunzioni del personale nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN).
L’algoritmo si basa su un indicatore che stima il margine di manovra sulle assunzioni rispetto a quanto speso nel 2004 a cui va tolto 1,4%.
Migliorare la qualità dell’assistenza e l’outcome degli assistiti è un altro degli obiettivi raggiungibili ricorrendo alle potenzialità offerte dall’AI.
Secondo uno studio fornito dalla Task force del G20 sull’economia digitale e gli impatti dell’AI, come si legge in un meno recente articolo de “Il Sole 24 Ore” pubblicato il 23 luglio scorso, il tempo impiegato da un algoritmo per eseguire un audit clinico è di pochissimi secondi rispetto ai 10 giorni necessari invece a un operatore per ottenere il medesimo risultato.
L’impatto su prevenzione ed educazione alla salute
Un ulteriore ambito di applicazione dell’AI è quello della prevenzione.
In questo caso, possiamo testimoniarlo noi stessi. ASSIDIM, infatti, ha appena promosso la sua seconda indagine sugli stili di vita delle persone che, attraverso un questionario web – based con un metodo di raccolta dati e sviluppo algoritmico, permette ai rispondenti di ottenere subito un report personalizzato con delle indicazioni scientifiche su come migliorare il proprio stile di vita.
Se interessati a partecipare: https://www.assidim.it/stili-di-vita/
AI e privacy
Per concludere, l’applicazione dell’intelligenza artificiale nella sanità può essere qualcosa di rivoluzionario per svariate possibilità di ottimizzare i processi, migliorare le performance del SSN e gli esiti di salute della popolazione.
Tuttavia, quando di parla di capability in ambito AI, bisogna essere consapevoli che seppur l’intelligenza artificiale sia ormai parte della nostra quotidianità, questa è ancora in via di sviluppo e non sempre è “autonoma”, ovvero capace di apprendere e decidere senza assistenza umana.
Uno sviluppo che deve essere regolamentato con una disciplina chiara che tuteli la privacy e la sicurezza dei dati delle persone.
A cura di Francesco Capria
CENTRO STUDI ASSIDIM
Fonti:
- Addio al tetto di spesa su medici e infermieri: un algoritmo deciderà i fabbisogni degli ospedali: https://www.ilsole24ore.com/art/addio-tetto-spesa-medici-e-infermieri-algoritmo-decidera-fabbisogni-AFCyr0cC
- Così l’intelligenza artificiale trasforma il settore sanitario: https://www.ilsole24ore.com/art/dalla-clinica-all-imaging-senso-dell-ai-la-sanita-AFSKWm