A distanza di un mese dalla Giornata Mondiale della Salute Mentale, che si è celebrata lo scorso 10 di ottobre, proponiamo per il nostro blog l’intervista a Valentina Marchionno, Psicologa di Stimulus Italia.
1. Quest’anno il tema della Giornata Mondiale della Salute Mentale è “Mental Health at Work”, quali potrebbero essere quindi, i primi passi che un’organizzazione può fare per creare un ambiente di lavoro sereno e inclusivo garantendo il benessere delle proprie Persone?
In occasione della Giornata Mondiale della Salute Mentale, l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha proposto il tema “Mental Health at Work” con l’intento di evidenziare quanto condizioni di lavoro dignitose siano fondamentali per la salute mentale delle persone. Emerge che ambienti di lavoro inadeguati – tra cui presenza di discriminazione e disuguaglianza, carichi di lavoro eccessivi, scarso controllo del lavoro e insicurezza del lavoro – rappresentano un rischio per la salute mentale.
Le organizzazioni attraverso una combinazione di politiche, azioni e cambiamenti a livello di cultura aziendale, possono concretamente sostenere il benessere psicologico dei propri collaboratori e collaboratrici.
Innanzitutto, è fondamentale stabilire un dialogo aperto sulla salute mentale, incoraggiando la comunicazione su queste tematiche senza pregiudizi. Piani di sensibilizzazione da rivolgere a tutta la popolazione, ma soprattutto formazioni rivolte a manager per riconoscere i segnali di disagio e per favorire un ambiente di ascolto attivo, sono azioni concrete che possono essere messe in campo. Un esempio potrebbe essere creare delle linee guida che enfatizzino l’importanza del benessere, inserendo la salute mentale tra le priorità aziendali.
Un altro passo importante è sviluppare politiche di flessibilità lavorativa. Offrire a collaboratori e collaboratrici la possibilità di gestire il proprio tempo in maniera più autonoma può ridurre lo stress legato all’equilibrio tra vita privata e lavoro. Inoltre, il sostegno a programmi di supporto psicologico e sociale, come quello offerto da Stimulus Italia, consente di mettere al centro il benessere delle persone, dando loro accesso a supporti tempestivi e su misura.
Infine, creare un ambiente inclusivo significa anche promuovere la diversità e l’equità, poiché un ambiente rispettoso delle differenze favorisce il benessere generale, riducendo le barriere comunicative e i pregiudizi.
2. Oggi il tema della Salute Mentale è ancora uno stigma per molti lavoratori e molte lavoratrici, quali strategie può adottare un’azienda per ridurre questo stigma favorendo una cultura di apertura e un ambiente lavorativo che sostenga e supporti le persone che ne fanno parte?
Lo stigma legato alla salute mentale ancora presente in molti ambienti di lavoro rende difficoltoso per i lavoratori e lavoratrici chiedere aiuto. Tuttavia, esistono diverse strategie che un’azienda può adottare per ridurre questo stigma e favorire una cultura di apertura.
Un passo essenziale è investire in campagne di sensibilizzazione. Le aziende possono organizzare eventi o workshop che trattano la salute mentale come una componente normale del benessere complessivo, trasmettendo il messaggio che richiedere supporto fa parte della quotidianità e della vita delle persone. La formazione su questi temi può anche aiutare a diffondere una maggiore comprensione e ridurre i pregiudizi.
Un’altra strategia efficace è l’introduzione di politiche di salute mentale che garantiscano riservatezza e accessibilità. Le persone hanno il diritto di sentirsi sicure nel chiedere supporto senza timore di ripercussioni professionali. È utile creare canali anonimi per richiedere consulenze psicologiche o per partecipare a programmi di supporto come quelli di Stimulus Italia.
Infine, promuovere una leadership empatica e inclusiva è cruciale. I manager dovrebbero essere formati per gestire e supportare le problematiche di salute mentale all’interno dei loro team, dimostrando empatia e apertura nei confronti di chi può trovarsi in difficoltà.
3. Stimulus Italia offre un servizio di supporto psicologico che permette di rispondere a tutti i tipi di bisogni delle persone, da quelli più specifici, per i quali può essere sufficiente una sola consulenza, a quelli più profondi che richiedono un percorso più strutturato. Quali sono le sfide che più di frequente le persone riportano durante i colloqui?
Nell’ambito del supporto psicologico offerto da Stimulus Italia, le persone riportano una serie di difficoltà personali e professionali. Tra le tematiche più frequenti legate alla vita personale, il malessere individuale occupa un posto di rilievo. Si tratta di quella sensazione di disagio interiore che può manifestarsi in forme diverse, come ansia o stress. Molti riferiscono una crescente difficoltà nel riconoscere e gestire i segnali di questo disagio, spesso legato alla vita frenetica o all’incapacità di trovare un equilibrio tra le diverse sfere della vita.
Le difficoltà di coppia e familiari rappresentano un altro tema centrale. Le persone spesso segnalano tensioni nei rapporti con il partner o sfide nella gestione della genitorialità, che possono generare frustrazione e aumentare lo stress emotivo. Queste dinamiche personali, se non affrontate, tendono a riflettersi anche nella sfera professionale, influenzando negativamente la produttività e il benessere lavorativo.
Dal punto di vista professionale, invece, emergono spesso il sovraccarico di lavoro, le difficili relazioni con i superiori e i colleghi, e problematiche legate ad uno scarso benessere organizzativo. Le persone segnalano un’eccessiva pressione legata alla quantità di lavoro e alle aspettative professionali, che si traduce in sintomi di stress eccessivo. Inoltre, la mancanza di comunicazione efficace con i superiori può generare malessere, peggiorando il clima lavorativo e riducendo la motivazione.
Valentina Marchionno
Psicologa di Stimulus Italia