I servizi di welfare ed i benefit aziendali finalizzati alla salute e al benessere attualmente offerti ai dipendenti sono efficaci per affrontare le sfide del cambiamento?
È questa la domanda a cui cerca di rispondere la survey globale “Health on demand 2023” realizzata da Mercer Marsh Benefits a cui vi rimandiamo per una lettura integrale.
La survey è stata disegnata per comprendere i bisogni delle persone e per verificare la capacità delle aziende nel supportare i dipendenti ed i loro familiari ad affrontare le criticità attuali in ambito salute e benessere.
Il questionario è stato proposto sul finire del 2022 ed ha raccolto l’opinione di oltre 17.000 lavoratori.
Gli obiettivi principali della survey sono i seguenti:
- aiutare le aziende ad implementare piani sanitari e servizi mirati al benessere allineati ai bisogni delle persone considerando l’attuale scenario di cambiamenti nel mondo del lavoro e nelle tecnologie e le crisi in essere a livello globale;
- comprendere le opinioni delle persone in merito all’attuale offerta delle aziende nelle aree della salute, benessere e protezione;
- indagare le preoccupazioni delle persone in materia di accesso alle prestazioni sanitarie ed alla sostenibilità finanziaria delle stesse.
Riportiamo di seguito alcune delle principali evidenze pur ritenendo che la lettura del ricco report possa essere un utile strumento di lavoro per i Direttori HR ed i welfare manager delle aziende.
In merito all’allineamento dei benefit legati alla salute ed al benessere ai bisogni delle persone la survey analizza 3 aree importanti: la necessità di offrire piani che tengano conto dei bisogni della Generazione Z e dei Caregivers e che siano inclusivi per tutti i segmenti più deboli della popolazione aziendale.
Un altro aspetto importante evidenziato dalla survey è la necessità di allineare l’offerta ai bisogni delle persone che non godono di un buono stato di salute fisico e/o mentale. Solo un terzo di questi lavoratori ritengono l’attuale offerta allineata alle loro esigenze.
Un’altra evidenza è quella relativa alla sostenibilità finanziaria. Un lavoratore su cinque teme di non essere in grado di finanziare le spese sanitarie della famiglia anche alla luce del fatto che spesso i piani di assistenza integrativa offrono prestazioni limitate e non coprono il nucleo familiare.
Ciò è reso più critico dal fatto che solo un lavoratore su tre beneficia di coperture in caso di invalidità permanente, e nella maggior parte solo di quella in caso di infortunio.
Infine, l’attenzione delle aziende dovrebbe spostarsi sui segmenti di popolazione a reddito più basso, tendenzialmente trascurati nella definizione di piani di employee benefit. Esistono infatti ancora grandi differenze nelle prestazioni e nella possibilità di accesso ai piani sanitari, ai servizi di benessere ed alle coperture morte e invalidità tra le categorie manageriali ed il resto della popolazione aziendale. E queste discriminazioni non sono oggi più accettabili.
A cura di Marcello Marchese
Presidente ASSIDIM